L’insufflaggio è una particolare tecnica utilizzata in campo edile per isolare, dal punto di vista termico ed acustico, un ambiente residenziale e di qualsiasi altra tipologia. Consiste nello sfruttare l’intercapedine presente tra la parete interna e quella perimetrale esterna. In questa intercapedine e nel sottotetto viene inserito, attraverso appositi fori, un materiale isolante che diventa decisivo per avere un buon risultato finale. Scopriamo come scegliere il miglior materiale isolante per l’insufflaggio.

 

Caratteristiche e vantaggi dei materiali isolanti più comuni per l’insufflaggio

Tra gli anni ’50 e ’90, in edilizia, l’isolamento termico veniva realizzato con il cosiddetto insufflaggio. In pratica si lasciava uno spazio vuoto tra la tamponatura interna e il muro esterno perimetrale. Un metodo che non offriva dei risultati ottimali soprattutto se si considerano le prestazioni ottenute durante il periodo estivo per abbattere i costi rispettivamente per raffrescare gli ambienti. Tuttavia, questa intercapedine si dimostra oggi molto utile se la si va a riempire con un apposito materiale isolante in maniera tale da eliminare la dispersione termica.

L’aspetto interessante è che questa tecnica può essere realizzata sia dall’interno che dall’esterno di un’abitazione, ovviamente dopo aver eseguito un attento sopralluogo per valutare le caratteristiche per soddisfare anche eventuali vincoli condominiali. In pratica si ricavano dei fori attraverso i quali riempire l’intercapedine con il prodotto isolante scelto che deve avere delle caratteristiche particolari ed offrire dei vantaggi indiscutibili in termini di isolamento termico. Tendenzialmente questi prodotti sono in grado di garantire una riduzione di circa il 50% dei costi energetici necessari, durante il periodo estivo, per abbassare la temperatura interna e godere di comfort. Lo stesso vale anche per le prestazioni dell’impianto di riscaldamento che risulterà più efficiente consentendo al proprietario di avere un ambiente accogliente e ben riscaldato.

Altro vantaggio indiscutibile dei materiali isolanti utilizzati con la tecnica dell’insufflaggio è quello di garantire isolamento acustico. Volendo poi entrare in questioni tecniche più articolate è bene ricordare che questi materiali permettono di godere di inerzia termica ossia la capacità di ridurre il picco di calore e di creare una sorta di sfasamento ossia una differenza considerevole tra la temperatura esterna e quella interna, evidentemente molto attenuata durante i periodi di maggiore caldo o freddo.

 

Quale materiale isolante offre la migliore resistenza termica?

Per centrare l’obiettivo e realizzare un isolamento termico efficiente è fondamentale la scelta del materiale isolante che si va ad utilizzare. La valutazione viene effettuata tenendo conto di caratteristiche tecniche ben precise. In primo luogo si tiene in considerazione la trasmittanza termica periodica indicata con il simbolo U. È un parametro che riporta il quantitativo di calore scambiato da un materiale rispetto alla superficie e alla temperatura. In parole povere ci dà un’indicazione estremamente precisa della capacità di isolare un determinato elemento che in questo caso sono le pareti perimetrali. Viene misurata in W/m2K . Semplicemente, il materiale che offre le migliori prestazioni in termini di isolamento termico è quello che ha la trasmittanza più bassa.

Il secondo aspetto di cui tener conto è l’inerzia termica di cui abbiamo già parlato nel precedente paragrafo. Avere un buon materiale isolante significa godere di una riduzione del picco di calore oppure di freddo all’interno della casa senza utilizzare gli impianti e al tempo stesso creare uno sfasamento delle temperature tra quelle interne e quelle esterne. In pratica, un buon materiale sotto il profilo dell’inerzia termica significa che la casa si scalda d’estate e si raffredda d’inverno più lentamente. In linea generale, se si dispone di un materiale che offre uno sfasamento maggiore alle 12 ore si riesce a smaltire tutto il calore accumulato nelle ore serali evitando l’uso dell’impianto di condizionamento. Tenendo conto di tutte queste considerazioni e rimarcando come sia necessario effettuare comunque un’analisi soggettiva valutando anche altre caratteristiche come l’ombreggiamento dell’immobile e la posizione geografica, ci sono indubbiamente dei materiali più adatti per eseguire l’insufflaggio come la lana di vetro, la lana di legno, la lana di roccia, la fibra di cellulosa, la perlite e il sughero espanso. 

Materiali naturali o materiali sintetici: qual è la scelta migliore per l’insufflaggio?

In fase di progettazione dell’intervento di insufflaggio è dunque importante valutare quale tipologia di materiale utilizzare per riempire l’intercapedine. La scelta sostanzialmente va fatta tra materiali naturali come ad esempio la lana di legno e la lana di roccia e altri invece di natura sintetica come il poliuretano e l’EPS. Ci sono delle sottili ma significative differenze che devono essere tenute in considerazione. In linea generale è preferibile utilizzare i materiali naturali in quanto sono permeabili al vapore. In altre parole, la casa ha la possibilità di respirare evitando la formazione di fenomeni altrettanto pericolosi e complessi come la condensa.

C’è poi da considerare che in realtà i materiali sintetici hanno una maggiore propensione nell’offrire isolamento termico soprattutto per il periodo invernale. La differenza è minima e può essere compensata dai materiali naturali creando un maggiore spessore. Dunque la scelta migliore per l’insufflaggio è usare i materiali naturali che abbinano alla capacità di isolare dal punto di vista termico ed acustico anche quella di consentire la necessaria traspirazione a tutti gli ambienti della casa.

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