L’insufflaggio è una delle tecniche di isolamento termico più innovative e viene solitamente utilizzata per ridurre il consumo di energia necessaria a mantenere le abitazioni a una temperatura interna gradevole sia in estate che in inverno.

L’intervento consiste nell’iniettare del materiale isolante, espanso o sfuso, all’interno delle pareti, dei sottotetti e dei cassonetti delle tapparelle delle abitazioni, in modo da riempire gli spazi vuoti ed evitare che, all’interno delle intercapedini, si creino quei moti convettivi d’aria che favoriscono la dispersione della temperatura presente all’interno delle mura domestiche.

I vantaggi economici dell’insufflaggio

L’insufflaggio è una tecnica poco invasiva e poco costosa ideale per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni, per renderle più confortevoli e per garantire un risparmio economico importante sia per quanto riguarda i costi di gestione che quelli di climatizzazione.

Tale tecnica comporta infatti notevoli vantaggi: dal punto di vista termico, consente di guadagnare da 1 fino a 4 gradi. Ciò implica che, a seconda della superficie dell’abitazione, dello spessore delle intercapedini e del materiale scelto per riempirle, l’immobile, d’estate, beneficerà di una temperatura interna minore di alcuni gradi rispetto all’esterno, mentre, d’inverno, godrà di un quantità maggiore di calore rispetto alle temperature registrate fuori.

Anche il risparmio in bolletta, di conseguenza, sarà più contenuto: esso si aggira infatti fra il 20% e il 60% della spesa sostenuta prima dell’intervento di coibentazione. Lo stesso discorso vale anche per la classe energetica dell’abitazione: un edificio isolato, grazie alla tecnica dell’insufflaggio, migliora di alcuni livelli la sua classe energetica.

Come l’insufflaggio può ridurre le spese energetiche

Alla luce dei dati sopra riportati, è facile capire come l’insufflaggio termico delle pareti può aiutare a ridurre le spese energetiche.

Gli edifici moderni sono tutti progettati secondo un piano di coibentazione termica, in base al quale vengono attentamente attuate le migliori soluzioni per riscaldare e per raffreddare, con costi contenuti, i vani interni degli immobili ed per eliminare tutti quei fattori che favoriscono la dispersione termica.

La maggior parte degli immobili attualmente presenti in Italia, però, è stata costruita oltre 30 anni fa e presenta pertanto delle caratteristiche edilizie che non tenevano conto di questo gravoso problema. In particolare, gli edifici costruiti fra gli anni ’50 e ’70 del Novecento possiedono delle pareti esterne costituite da muri a cassetta, ovvero dotati di un’intercapedine vuota o blandamente isolata con pannelli isolanti, spessa dai 10 ai 12 cm: ciò significa che tali strutture sono state realizzate senza la benché minima attenzione alle tematiche energetiche.

Ed è proprio su questi immobili che si può intervenire per ridurre i consumi energetici e per garantire un migliore isolamento termico: il risultato, infatti, è direttamente proporzionale allo spazio vuoto presente nell’intercapedine. Maggiore, infatti, è lo spazio da riempire ricorrendo alla tecnica dell’insufflaggio, maggiori sono i risultati ottenibili.

È importante comunque specificare che tale tecnica non sempre è la più risolutiva: nel caso di intercapedini spesse meno di 3-4 cm, non è possibile assicurare un risultato finale ottimale, perchè il riempimento con il materiale isolante è più complicato, può non avvenire perfettamente o non comportare un significativo risparmio termico. Al contrario, nei muri dotati di intercapedini spesse almeno 5 cm, si ottiene un risparmio accettabile e, in quelli con un’intercapedine spessa più di 5 cm, così coibentati, si ottengono le migliori prestazioni.

Strategie intelligenti per ottimizzare l’isolamento termico con l’insufflaggio

Per essere certi che l’insufflaggio coibenti la nostra abitazione in modo ottimale, è bene però attuare una serie di strategie capaci di garantire risultati più significativi. Prima di ricorrere a questo tipo di soluzione, infatti, è bene consultare un ditta specializzata e incaricarla di effettuare un sopralluogo per valutare la fattibilità dell’intervento, calcolare i vantaggi energetici ottenibili e, infine, individuare le eventuali criticità che possano rallentare o invalidare il lavoro.

In seguito, è necessario scegliere con attenzione i materiali da usare per la coibentazione delle pareti, evitando quelli più economici, in modo da assicurarsi che l’intervento sia efficace e duraturo. Fra gli isolanti espansi migliori, i materiali più utilizzati sono il poliuretano e la resina ureica. Fra quelli sfusi o secchi, invece, i più performanti sono la cellulosa, la lana di vetro o di roccia, le palline di polistirolo e il sughero.

Inoltre, occorre valutare quale sia la migliore tecnica di posa del materiale isolante, in modo da non rischiare che, col passare del tempo, si accumuli esclusivamente nella parte bassa dell’intercapedine, vanificando così l’efficacia dell’intervento, e di comprendere se è meglio effettuare il lavoro dall’esterno o dall’interno dell’abitazione.

Infine, non bisogna dimenticare che l’insufflaggio termico è un tipo di intervento edilizio per il quale sono ancora previste delle detrazioni economiche, poichè è annoverato fra quelle opere fondamentali finalizzate alla riqualificazione energetica degli immobili. In particolare, si può beneficiare di un rimborso IRPEF al 50% o al 65% con le detrazioni fiscali previste per il risparmio energetico, oppure arrivare, in alcuni casi, al 110% con il Superbonus.

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