Insufflaggio: cellulosa, vetro, polistirene e altri materiali. Quale usare?
Esistono molti materiali da insufflaggio per le intercapedini e i sottotetti, la scelta dipende dalle caratteristiche delle pareti o dei tetti, dallo spessore disponibile e dal tipo di progetto energetico della costruzione. Cerchiamo di riassumere brevemente indicando i principali materiali e le loro caratteristiche peculiari:
LANA DI VETRO
si tratta del materiale più completo del mercato, composto da fiocchi derivati dal vetro riciclato che vengono soffiati raggiungendo una densità tra i 20 e i 30 kg al metro cubo. Ha un bassissimo assestamento nel tempo, classe A1 di resistenza al fuoco (la migliore possibile), una traspirazione pari a quella dell’aria, e un lambda che può arrivare a 0.034 al top per i materiali da insufflaggio. Ha un buon valore di sfasamento estivo (capacità di ritardare l’onda di calore del sole). È un ottimo isolante acustico.
FIBRA DI CELLULOSA
fiocchi derivati da carta riciclata con un legante che riduce l’infiammabilità a classe BS-2 e la protegge da insetti e roditori. Viene soffiata con una densità tra i 45 e 55 kg a metro cubo. È il materiale presente da più di 30 anni e più utilizzato nel tempo. Ha una buona traspirazione (il valore mu è circa 2, e un lamba di 0.039). La criticità nella posa è la densità, che se scarsa può portare ad assestamenti nel tempo di circa il 10%. Il valore di sfasamento è ottimo in considerazione della massa notevole. È un buon isolante acustico.
FIBRA DI LEGNO
PERLE DI POLISTIRENE
SUGHERO GRANULARE
PERLITE ESPANSA
LANA DI ROCCIA
Isolanti sottili e supersottili: le novità hi-tech per l’isolamento termico
Depron
Polistirene
Aerogel
Dal 1999 è stato messo a punto un nuovo materiale denominato Aerogel, con qualità isolanti mai viste in precedenza. Si tratta di una struttura ricavata da nanotecnologie in grado di trattenere piccolissimi quantitativi di aria e pertanto in grado di realizzare isolamenti mai considerati in precedenza, dando luogo ai cosiddetti materiali supersottili.
Le prime applicazioni si sono avute nella tecnologia aerospaziale e nelle missioni antartiche. Recentemente è stato studiato anche per usi civili ed industriali, grazie ad un range di utilizzo dai -200 ai + 200 gradi celsius. La sorpresa maggiore di tali sperimentazioni è la capacità del materiale di garantire il passaggio del vapore acqueo e dei gas trattenendo il passaggio del calore. Pertanto il risultato è un materiale che respira come una pelle, e che consente di smaltire sia i gas presenti nelle abitazioni che la naturale traspirazione dei vecchi muri di calce e mattoni. Il materiale si presenta come un gel e viene annegato in fogli di materiale morbido per dare una consistenza. Questo lo rende semplice ed adattabile a tutte le forme e utilizzi.
Di seguito gli utilizzi di questa materia prima che hanno fatto i diversi produttori di pannelli.
Aeropan
la Actarus ha realizzato un pannello studiato per le applicazioni in cappotto esterno. La conducibilità di λ=0.013 e lo spessore minimo di solo 1cm consente di intervenire in facciata con una tipologia di lavorazione molto simile al normale pannello spesso di polistirene o lana minerale. I pannelli sono pronti con i fori per i tasselli e i bordi smussati per una facile e veloce posa. Il supporto è ad alta resistenza e non patisce eventuali colpi. Questo materiale consente interventi su facciate con un minimo spessore salvando così tutti gli elementi estetici.
Aerowall
Spacecork
E il materiale più isolante sul mercato dell’edilizia? È il pannello prodotto dalla Nordtex denominato Vaku-Isotherm. con un valore di λ=0.005 è in grado di isolare in pochi mm qualunque parete. Si tratta di un prodotto complesso a base di polveri di silicio assemblate sottovuoto in una camicia di alluminio.
Il pannello va assolutamente realizzato su misura in quanto non può essere tagliato o perforato. È possibile averlo in spessori da 1 a 4 cm. Il costo ovviamente è allineato alle prestazioni, ma in questo caso è del tutto giustificato dal risultato. Il pannello non è traspirante.