L’insufflaggio di un’intercapedine è oggi la tecnica di coibentazione migliore considerando i costi contenuti e l’impatto minimo. Tramite quest’operazione è possibile riuscire ad isolare un ambiente o l’intero immobile dagli sbalzi termici relativi alle diverse stagioni sia per il caldo che per il freddo. La Legge di Bilancio del 2021 ha inserito questa procedura tra gli interventi che godono di detrazioni fiscali in quanto determina una migliore gestione energetica della casa. Ecco perché la coibentazione degli ambienti rappresenta oggi un’operazione conveniente sia per il costo ridotto, grazie agli sgravi fiscali, che per ottenere un’abitazione più fresca e meno umida.

Perché si accumula umidità in casa?

La formazione di umidità in casa può derivare da motivi strutturali che riguardano il modo in cui si costruiva in passato. Durante i lavori di divisione degli ambienti e di costruzione in generale, fino agli anni ’90 le regole consigliavano di lasciare uno spazio vuoto tra i muri perimetrali per cercare di sfruttare l’aria presente come isolante termico. Si è continuato a costruire lasciando intercapedini importanti con l’idea di schermare meglio gli ambienti. Nel tempo, però, studi e nuove tecnologie hanno dimostrato che per raggiungere l’obiettivo desiderato erano sufficienti 3 centimetri di spazio rispetto ai 30 centimetri con i quali sono state costruite le vecchie intercapedini.

Con uno spazio così grande disponibile tra i muri, essa ha generato l’effetto opposto. Le strutture che dovevano agire da isolanti hanno quindi agevolato la dispersione del caldo e questo ha portato ad ambienti sempre più freddi e umidi. Col tempo si è cominciato ad aumentare i livelli di riscaldamento domestico per bilanciare l’umidità e il freddo provocando uno sbalzo termico che come risultato ha portato alla formazione di umidità e condensa.

Le conseguenze dell’umidità in casa

In una condizione come quella appena vista, lo sbalzo termico produce umidità e quest’ultima porta ad un accumulo di condensa in varie zone del muro sia interno che esterno. Con il susseguirsi di sbalzi termici tra freddo esterno e caldo interno, la condensa porta ad episodi spiacevoli quali la formazione di muffa. Se non trattata tempestivamente, quest’ultima può insinuarsi in profondità danneggiando il muro stesso. Più si convive con questo problema e più si estende. 

L’esistenza di muffe in casa altera l’equilibrio dell’aria in quanto vengono rilasciate sostanze dannose come risultato di reazioni chimiche. Ecco che a questo punto comincia ad avvertirsi nell’aria un cattivo odore anche dopo aver arieggiato gli ambienti.

Cos’è l’insufflaggio e come può aiutare

L’insufflaggio agisce alla base del problema dell’umidità ovvero lo spazio all’interno dell’intercapedine. Se si riduce il vuoto esistente tra i muri, causa di dispersione termica e quindi di umidità, si riduce al minimo il rischio di condensa. L’insufflaggio consiste infatti in una tecnica di coibentazione con riempimento dei muri o dei sottotetti tramite materiale isolante. La coibentazione riduce quindi lo spazio utilizzando fibre di cellulosa o fibre di legno, EPS, o perlite espansa.  In altri casi viene utilizzata anche la lana di roccia. Ogni materiale adoperato per la coibentazione offre un livello di traspirabilità e capacità termica diverso. In questo caso chi esegue i lavori deve decidere in base a tabelle tecniche quale materiale utilizzare valutando in primo luogo il tipo di struttura su cui sta intervenendo.

Insufflaggio contro la muffa: funziona?

La coibentazione tramite insufflaggio agisce alla base del problema. Riducendo lo spazio all’interno dell’intercapedine si va ad annullare il meccanismo agendo sulla causa scatenante ovvero un’intercapedine troppo dispersiva. Questa coibentazione abbatte in modo completo la formazione di muffe in quanto la qualità dei materiali utilizzati agisce da stabilizzatore termico per il muro che può quindi gestire il freddo esterno e il caldo interno in modo adeguato. Ecco perché l’insufflaggio è considerato come una vera e propria opera di efficientamento energetico. I punti a favore di quest’operazione riguardano in primo luogo il costo contenuto. Bisogna inoltre considerare che quest’operazione non richiede interventi invasivi e viene svolta relativamente in poco tempo; non necessita infatti di pratiche edilizie per l’autorizzazione anche in ambienti condominiali. Ricordando il plus dell’isolamento termico di qualità superiore, l’insufflaggio offre delle prestazioni inalterate nel tempo permettendo una riduzione dei consumi per il riscaldamento.

Nel tempo, le operazioni di insufflaggio eseguite rispettando ogni fase di analisi degli ambienti con l’utilizzo di materiali adeguati, hanno mostrato risultati positivi e affidabili. I fenomeni di muffa, infatti, sono stati eliminati alla base. Bisogna però ricordare che l’areazione degli ambienti continua ad essere fortemente consigliata oltre ad alcune abitudini come evitare di far asciugare i panni in casa se si vogliono evitare episodi di questo tipo.

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